La violenza del dire. discriminazioni di genere e industria musicale in italia

• Author: Dr. Alessandra Micalizzi. Dr. Rebecca Paraciani
• Pages: 377-398

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LA VIOLENZA DEL DIRE. DISCRIMINAZIONI

DI GENERE E INDUSTRIA MUSICALE IN

ITALIA

DR. ALESSANDRA MICALIZZI

SAE Institute

a.micalizzi@sae.edu

DR. REBECCA PARACIANI

Università Cattolica del Sacro Cuore

rebecca.paraciani1@unicatt.it

ABSTRACT

Il paper presenta parte dei risultati di una ricerca empirica intorno alla violenza

agita attraverso le parole rivolte alle donne che lavorano nell’industria musicale

in Italia, da colleghi, clienti e professionisti dello stesso settore. Attraverso 115

frammenti narrativi digitali di donne lavoratrici della musica, si ricostruiscono

le forme della discriminazione di genere in questo particolare ambito, con

riguardo alla rappresentazione socio-narrativa incarnata dello sguardo degli

uomini. Tale definizione intende sottolineare l’importanza della componente

narrativa, accanto a quella puramente visiva, nella costruzione delle

rappresentazioni che circolano in una data cultura. La ricerca evidenzia la

presenza di una rappresentazione stereotipata delle donne all’interno

dell’industria musicale e la forte dominanza di processi di oggettivazione e

sessualizzazione, dove il corpo diviene il principale mediatore della relazione

professionale.

KEYWORDS: gender gap, music industry, gendered workplace, gender

studies, gender violence, discrimination, sex-entitlement

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*Sebbene questo articolo sia il frutto di un lavoro comune, a Alessandra Micalizzi sono da

attribuire i paragrafi 1, 3 e 5.2 e a Rebecca Paraciani i paragrafi 2, 4 e 5.1. Il paragrafo 6 è

stato redatto da entrambe le autrici.

**Le autrici intendono ringraziare Equaly (www.equaly.it), in particolare Sara Colantonio,

Irene Tiberi e Francesca Barone, per aver reso possibile un dialogo tra mondo accademico e

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Juan Carlos Suárez-Villegas - Sergio Marín Conejo (co-editores)

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mondo divulgativo, dandoci la possibilità di utilizzare ai nostri scopi le narrative raccolte

grazie al loro questionario sulla violenza e le moleste nei confronti delle lavoratrici della

musica (https://www.equaly.it/violenza-di-genere-music-business).

1. Introduzione

L’industria musicale costituisce un contesto creativo e al tempo stesso un ambito

professionale vero e proprio, sia pure governato da alcune logiche peculiari che lo

rendono più destrutturato di altri (Micalizzi, 2021). Come accade in altri ambienti,

anche nella musica vigono logiche discriminatorie di genere che condizionano

l’ingresso e le evoluzioni di carriera delle donne che desiderano inserirsi in questo

mondo e abitarlo con competenza.

Il riflesso di queste discriminazioni, spesso sottaciute, è riscontrabile nei numeri

delle poche ricerche, spesso molto frammentarie, che si hanno a disposizione

(Cirisano et al., 2022; Thakar & Das,2021; Smith et al., 2020). Questi studi

restituiscono l’immagine di un mondo dominato dagli uomini sia nel backstage –

ambito della produzione e del management - che nel front-stage – ambito delle

performance – con un conseguente prevalere di logiche e di meccanismi, talvolta

forse anche inconsapevoli, di discriminazioni verso le professioniste.

Ma non è solo questione di numeri. Resistere in un ambito lavorativo gendered,

come suggeriscono gli inglesi, è anche questione di vissuti e, aggiungiamo noi, di

narrazioni. Il frame entro cui le donne vengono percepite e si auto-percepiscono è

condizionato da rappresentazioni sociali (Moscovici, 1981), o meglio ancora socio-

narrative (Di Fraia, 2004), fortemente ancorate a una visione patriarcale, in cui la

donna è ritenuta idonea solo ad alcuni ruoli, solitamente cooperativi e relazionali,

molto meno a quelli tecnici e creativi (Heagly & Karau, 2002).

A questo si aggiunge la centralità degli elementi corporei, soprattutto per chi calca

la scena, che divengono spesso il discrimine per l’accesso nell’industria e

sicuramente costituiscono un elemento importante di valutazione anche là dove

totalmente svincolato dalle skill e dalle task richieste dal ruolo.

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