Verso un nuovo assetto della tutela della libertà sessuale? l'esperienza italiana

AuthorGiovanni Flora
ProfessionProfessore ordinario f.r. di Diritto penale Università di Firenze
Pages225-236
vERSO UN NUOvO ASSETTO DELLA TUTELA
DELLA LIBERTÀ SESSUALE? L’ESPERIENZA ITALIANA
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Professore ordinario f.r. di Diritto penale
Università di Firenze
Sommario: I. Prologo; II. Considerazioni introduttive; III. Dal Codice Rocco alla legge
del ’96 “e successive modificazioni”; IV. Le criticità dell’assetto della tutela
allestito dalla legge del ’96; V. Il consenso “libero”, “informato” e “perdurante”
come requisito centrale delle fattispecie dei delitti contro la libertà sessuale?;
VI. Considerazioni conclusive.
I. PROLOGO
Era il dicembre del 1971. Avevo da poco conseguito la laurea in
giurisprudenza ed avevo già cominciato a collaborare con il mio Maestro, il
Prof. Ferrando MANTOVANI. Stavo sfogliando la Rivista “Archivio penale”.
Mi colpisce il titolo di una nota a sentenza: “ Cupido ai lavori forzati?”
(“Cupido a los trabajos forzados”?). Era il commento ad una sentenza che
aveva condannato per inosservanza degli obblighi di assistenza morale e
familiare (art. 570 codice penale italiano, ancora vigente) un marito che si era
rifiutato di assecondare i desideri sessuali della (forse troppo focosa) moglie.
Per avere un’idea di come sono cambiati i tempi basti pensare che
attualmente mariti troppo esigenti che pretendono, con modi un po’ troppo
“perentori”, l’adempimento del “debito coniugale” da parte della moglie,
corrono il rischio, per non dire che hanno la certezza di subire una condanna
per violenza sessuale (cfr., ad es., Cass. III, n. 28492 del 2016, Cass. III, n.
16608 del 2017). Anzi, l’avere commesso il fatto contro il coniuge (“anche

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