Migrazioni irregolari via mare: spunti per una ricostruzione meno frammentaria del quadro normativo internazionale di riferimento

AuthorFrancesca Mussi
ProfessionRicercatrice a tempo determinato di tipo A in Diritto internazionale, Scuola di Studi Internazionali, Università di Trento
Pages239-273
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CAPITOLO 8
Migrazioni irregolari via mare:
spunti per una ricostruzione meno
frammentaria del quadro normativo
internazionale di riferimento
Francesca MUSSI1
1 Ricercatrice a tempo determinato di tipo A in Diritto internazionale, Scuola di
Studi Internazionali, Università di Trento, francesca.mussi@unitn.it.
Sommario: 1. Premessa introduttiva: il quadro normativo internazionale in mate-
ria di migrazioni irregolari via mare e le relative implicazioni sul piano applicativo.
2. Le tecniche individuate dalla Commissione del diritto internazionale nell’am-
bito dei lavori sulla frammentazione e la loro applicazione ai regimi normativi rile-
vanti in materia di migrazioni irregolari via mare. 2.1. Le tecniche a carattere non
gerarchico. 2.2. Le tecniche a carattere gerarchico. 2.3. Il coordinamento tra nor-
me aventi pari valore. 2.3.1. La regola della c.d. integrazione sistemica. 2.3.1.1.
Le clausole pattizie di coordinamento: 2.3.1.1.1. nella Convenzione delle Nazio-
ni Unite sul diritto del mare. 2.3.1.1.2. nei trattati in materia di tutela dei diritti
umani. 2.3.1.1.3. negli altri trattati. 2.3.1.2. Il riferimento a «norme, procedure
e pratiche internazionali generalmente accettate». 3. Considerazioni conclusive.
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FRANCESCA MUSSI
EL DESARROLLO DEL DERECHO DEL MAR DESDE UNA PERSPECTIVA ARGENTINA Y EUROPEA
LO SVILUPPO DEL DIRITTO DEL MARE IN UNA PROSPETTIVA ARGENTINA ED EUROPEA
1. PREMESSA INTRODUTTIVA: IL QUADRO
NORMATIVO INTERNAZIONALE IN MATERIA
DI MIGRAZIONI IRREGOLARI VIA MARE E LE
RELATIVE IMPLICAZIONI SUL PIANO APPLICATIVO
Le migrazioni via mare non rappresentano certo un fenomeno
nuovo. Al contrario, esse aondano le proprie radici nella storia dell’u-
manità. Da sempre gli individui hanno intrapreso la via del mare per
fuggire da situazioni di conitto, da persecuzioni e gravi rischi per la loro
persona o, più semplicemente, per cercare un futuro migliore. Solcare i
mari è, però, un’attività per sua natura pericolosa, sia quando essa avviene
attraverso navi moderne, dotate dei più sosticati sistemi di sicurezza e
condotte da personale esperto, sia, a maggior ragione, quando il viaggio
si compie a bordo di mezzi fatiscenti, del tutto inadatti alla navigazione
in quanto privi delle minime dotazioni di bordo e sovraollati, come nel
caso delle imbarcazioni utilizzate per il trasporto di migranti irregolari.
Le insidie connesse al fenomeno migratorio irregolare via mare troppo
spesso conducono a un esito tragico, che si traduce nella perdita di nu-
merose vite umane. Sebbene i migranti irregolari tentino quotidiana-
mente pericolose traversate via mare in varie parti del mondo, tristemen-
te noto è il caso del Mar Mediterraneo, dove si stima che oltre 20.000
persone siano morte nel periodo compreso tra il 2014 e il 20212.
Al di là delle dierenti zone geograche in cui esse avvengono, nel
contesto attuale, le migrazioni irregolari via mare sono accomunate da
alcuni tratti ricorrenti. Una prima peculiarità è da individuarsi nel carat-
tere internazionale, in quanto si tratta di processi di mobilità che impli-
2 Si vedano i dati forniti dall’Organizzazione internazionale delle migrazio-
ni nell’ambito del progetto «Missing Migrants», avviato a seguito dei naufragi
avvenuti al largo delle coste di Lampedusa nell’ottobre del 2013, disponibili nel
sito https://missingmigrants.iom.int/region/mediterranean.
CAPITOLO 8. MIGRAZIONI IRREGOLARI VIA MARE: SPUNTI PER UNA RICOSTRUZIONE MENO FRAMMENTARIA DEL … 241
cano l’attraversamento di un conne e determinano il coinvolgimento di
una pluralità di Stati: lo Stato di partenza e di destinazione dei ussi; lo
Stato di origine dei migranti; eventualmente, lo Stato di transito. Ciono-
nostante, atteso che la denizione e la realizzazione delle politiche mi-
gratorie rientrano, in via di principio, tra le prerogative sovrane dei sin-
goli Stati – che, nell’esercizio dei propri poteri, stabiliscono le condizioni
di ingresso e di soggiorno degli stranieri all’interno dei rispettivi conni
territoriali, potendo nanche impedirne l’accesso –, essi si dimostrano
riluttanti a discutere il tema in un’ottica sovranazionale, pur avendo l’at-
tuale portata del fenomeno messo in luce l’insucienza di una gestione
a livello interno.
Una seconda caratteristica si rinviene, sul piano strettamente sog-
gettivo, nel carattere «misto» dei ussi migratori irregolari via mare.
Questa tendenza comporta lo spostamento di distinte categorie di per-
sone che lasciano il proprio Stato di origine sia volontariamente, in virtù
cioè di una scelta autonoma, sia forzatamente. Nel primo caso, i movi-
menti sono legati principalmente a ragioni di natura economica, al ne
di trovare condizioni di vita migliori; nel secondo caso, invece, il processo
di mobilità è imposto dalla necessità di fuggire da guerre, gravi violazioni
dei diritti umani, catastro ambientali e altri eetti dei cambiamenti cli-
matici. Ciò signica che i medesimi movimenti irregolari via mare pos-
sono riguardare diverse tipologie di soggetti, tra i quali, a seconda delle
modalità concrete secondo cui si svolge la migrazione, alcuni beneciano
di speciche forme di tutela a livello internazionale, come nel caso di ri-
fugiati e richiedenti asilo.
In terzo luogo, occorre considerare che, di recente, le migrazioni
irregolari via mare hanno assunto i caratteri di un fenomeno che non
si limita più al solo coinvolgimento di Stati e di individui, ma anche di
ulteriori attori. Da un lato, infatti, esso è sovente associato ad attività il-
lecite, quali il traco di migranti, realizzate da reti criminali a carattere
transnazionale sempre più articolate, che rappresentano, al contempo, un
pericolo per la sicurezza in mare dei migranti e una minaccia alle politi-
che in materia di controllo dell’immigrazione elaborate dai singoli Stati.

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