Questioni preliminari: tecnica, terminologie, definizioni

AuthorGianpaolo Maria Ruotolo
Pages23-46
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CAPITOLO PRIMO
QUESTIONI PRELIMINARI: TECNICA,
TERMINOLOGIE, DEFINIZIONI
INDICE: 1. – Premesse generali e terminologiche; 2. – Le difficoltà di tracciare
una disciplina giuridica per la Rete a causa delle sue intrinseche caratte-
ristiche; 3. – Il principio di network neutrality e le restrizioni “private”
all’accesso alla Rete; 4. Le restrizioni “pubbliche” di accesso alla Rete; 5.
Segue: la teoria della c.d. convergenza digitale; 6. – Piano dell’indagine.
1. – Le comunicazioni via Internet hanno assunto un’importanza
senza pari nella società contemporanea: attraverso la Rete, infatti, viene
quotidianamente veicolata una enorme quantità di dati, che assume i
contenuti più disparati ed è spesso in grado di influenzare i comporta-
menti di gran parte della popolazione del pianeta negli ambiti più vari,
come quello sociale, quello economico e finanche quello politico.
La tecnologia in questione, con le sue più recenti evoluzioni, ha
peraltro comportato anche una radicale modifica del modo di ope-
rare di mezzi di comunicazione più tradizionali quali la telefonia, la
televisione, il cinema, la stampa, che hanno a volte assunto addirittu-
ra un approccio per così dire interattivo in precedenza impensabile,
oltre che tecnicamente impossibile1.
Chiariamo da subito che, sebbene il taglio della nostra analisi sia
prettamente giuridico, riteniamo indispensabile effettuare preliminar-
mente alcune precisazioni di tipo tecnico e terminologico che, a nostro
giudizio, costituiscono un prius logico ineliminabile per una corretta
comprensione della realtà fattuale sottoposta ad osservazione.
Su questi aspetti, ritenuti erroneamente riservati agli studiosi delle
scienze dell’informazione, infatti, troppo spesso la letteratura giuri-
dica ha sorvolato, mentre solo la loro piena comprensione consente
1 Si pensi al caso della televisione on demand.
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INTERNET-IONAL LAW
di tentare una compiuta analisi del dato normativo: come vedremo,
infatti, l’architettura della Rete, intesa come la sua organizzazione
tecnica sotto il profilo sia hardware sia software, fissa in maniera im-
prescindibile alcune condizioni che non possono non essere tenute in
conto al momento dello studio della sua disciplina giuridica.
Ebbene, cominciamo col dire che Internet non è altro che una
rete di apparecchiature (in origine computer, ma negli ultimi tempi
anche di diverso tipo, come televisioni, smartphone o consolle per
videogiochi) distribuite sulla superficie del pianeta2 le quali sono in
grado di dialogare tra loro attraverso un segnale che può viaggiare
attraverso mezzi differenti: cavi originariamente posati per le comu-
nicazioni telefoniche, fibre ottiche, o anche nell’etere, come avviene
nel caso delle connessioni c.d. Wi-Fi.
Ancora più correttamente Internet (o, per usare un’espressione
più plastica, il “cyberspazio”3) è la rete “universale”che collega tra
loro più sottoreti – si pensi, ad esempio, alla rete di computer presen-
te in un ufficio o in un’abitazione – in base ad un pacchetto di proto-
colli di comunicazione complessivamente detto “suite di protocolli
TCP/IP” (Transmission Control Protocol/Internet Protocol).
I protocolli di trasmissione rappresentano quindi il codice comu-
ne in base al quale macchine tra loro anche molto diverse possono
comunicare: in particolare il protocollo TC/IP, scritto nel 1974 da
Vinton Cerf e Robert Kahn, detta le regole per il c.d. instradamento
2 Il numero di dispositivi connessi tra loro per il tramite di Internet (i c.d. host)
è passato dai 4 del dicembre 1969 (quando il nome della rete era ancora ARPANet,
acronimo di Advanced Research Project Agency Net del Dipartimento della Difesa
statunitense) agli oltre 500 milioni (541.677.360, secondo i dati dell’Internet Sy-
stems Consortium, www.isc.org) del 1998. Attualmente, secondo l’ITU, gli utenti
connessi sono oltre due miliardi.
3 Il termine in questione è stato utilizzato per la prima volta nell’accezione
ormai di uso comune di spazio digitale “navigabile” nel quale individui e società
interagiscono attraverso informazioni, dallo scrittore William Gibson, fondatore
della corrente c.d. cyberpunk, nel suo romanzo Neuromancer, del 1984: “Cyber-
space. A consensual hallucination experienced daily by billions of legitimate ope-
rators, in every nation, by children being taught mathematical concepts (…). A
graphic representation of data abstracted from the banks of every computer in the
human system. Unthinkable complexity. Lines of light ranged in the non space of
the mind, clusters and constellations of data. Like city lights, receding”; W. GIB-
SON, Neuromancer, New York, 1984, p. 51.

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