Storiografia giuridica e autonomie locali nell'Italia contemporanea

AuthorGianfranco Stanco
PositionAssistant Professor in History of Medieval and Modern Law at Università LUM 'Jean Monnet' (Casamassima, Italy)
Pages119-153
Revista Eurolatinoamericana
de Derecho Administrativo
ISSN 2362-583X
Revis ta Eurolatinoa merica na de Derecho Adm inistrat ivo, Santa Fe, vol. 2, n . 1, p. 119-153, ene./jun. 2015. 119
STORIOGRAFIA GIURIDICA E AUTONOMIE LOCALI
NELL’ITALIA CONTEMPORANEA
JURIDICAL HISTORIOGRAPHY AND LOCAL AUTONOMIES
IN THE ITALY’S CONTEMPORARY AGE
Gianfranco Stanco
Assistant Professor in History of Medieval and Modern Law at Università LUM “Jean Monnet” (Casamassima, Italy). In
2006 he became researcher fellow in History of Medieval and Modern Law at the same university. Degree in Law at the
Università degli studi di Salerno (Fisciano, Italy). He had dierent scholarships nanced by: the Università degli studi di
Salern; the Second University of Naples; the European Centre for Norman Studies (Ariano Irpino, Italy), the University
of Naples “Frederick II”; the University of Naples “Suor Orsola Benincasa”. He is fellow in the following academic insti-
tutions: the Italian Society for the History of Law; the Neapolitan Society of National History; the European Centre of
Norman Studies. E-mail: gstanco@libero.it
Recibido el: 26.01.2015
Aprobado el: 12.02.2015
doi: www.dx.doi.org/10.14409/rr.v2i1.4634
Riassunto
Lo studio mira a indagare il contributo della storiograa
giuridica, tradizionalmente impegnata nell’analisi della
legislazione statutaria delle Città e delle comunità loca-
li nell’epoca medievale e moderna, alla luce dell’attuale
disciplina costituzionale italiana sull’autonomia normati-
va degli enti locali.
Parole-chiave: storia del diritto, diritto statutario, città
italiane, governo locale, storia del diritto amministrativo,
storia della pubblica amministrazione, diritto degli enti
locali, identità urbana, policentrismo.
Abstract
This essay aims at studying the interpretations made by the
current juridical historiography in relation with the Italian
Cities’ Statutory Law, as traditionally conceived during the
Middle and Modern Ages, also taking into account the fact
that the Statutory Law is important for the existing Italian
constitutional system.
Keywords: Legal History, Statutory Law, Italian Cities, Lo-
cal/Municipal Government, History of Administrative Law,
History of Public Administration, Urban Law, Civic Identity,
Polycentrism.
Referencia completa de este artículo: STANCO Gianfranco. Storiograa giuridica e autonomie locali nell’Italia contemporanea. Revista
Eurolatinoamericana de Derecho Administrativo, Santa Fe, vol. 2, n. 1, p. 119-153, ene./jun. 2015.
Gianfranco Stanco
Revis ta Eurolatinoa merica na de Derecho Adm inistrat ivo, Santa Fe, vol. 2, n . 1, p. 119-153, ene./jun. 2015.
120
Sommario
1. Il “ritorno di amma” di “una fonte di complessa tipologia”. 2. Dallo “statuto redivivo” all’”orizzon-
te ermeneutico post statuale” dell’autonomia. 3. Riferimenti.
1. Il “ritorno di fiamma” di “una fonte di complessa
tipologia
Gli interventi del legislatore italiano a cavaliere dei secoli XX-XXI, culminati con
la costituzionalizzazione del principio di autonomia normativa di comuni, province
e città metropolitane, tramite l’esercizio dell’autonomia statutaria e regolamentare1,
hanno impresso un’accelerazione nello sviluppo di nuovi moduli interpretativi diretti
a uno studio comparativo tra la legislazione statutaria delle civitates e quella dei centri
minori e una diversa attitudine intorno al rapporto tra ‘storia delle città’ e ‘storia delle
comunità’2, al ne di far emergere i tratti peculiari dell’universo policentrico d’antico
regime.
1 Cfr.: artt. 2, co. 4, e 4, l. 8 giugno 1990, n. 142; l. 25 marzo 1993, n. 81; art. 1, l. 3 agosto 1999, n. 265; artt. 3, 6-7,
d.lgs. 18 agosto 2000, n. 267; l. cost. 18 ottobre 2001, n. 3; art. 114, co. 2, art. 117, co. 6, e art. 119, co. 1, Cost. Cfr.,
inne, l’art. 4, l. 5 giugno 2003, n. 131: “1. I Comuni, le Province e le Città metropolitane hanno potestà normativa
secondo i principi ssati dalla Costituzione. La potestà normativa consiste nella potestà statutaria e in quella
regolamentare. 2. Lo statuto, in armonia con la Costituzione e con i principi generali in materia di organizzazione
pubblica, nel rispetto di quanto stabilito dalla legge statale in attuazione dell’articolo 117, secondo comma, lettera
p), della Costituzione, stabilisce i principi di organizzazione e funzionamento dell’ente, le forme di controllo, anche
sostitutivo, nonché le garanzie delle minoranze e le forme di partecipazione popolare. 3. L’organizzazione degli enti
locali è disciplinata dai regolamenti nel rispetto delle norme statutarie. 4. La disciplina dell’organizzazione, dello
svolgimento e della gestione delle funzioni dei Comuni, delle Province e delle Città metropolitane è riservata alla
potestà regolamentare dell’ente locale, nell’ambito della legislazione dello Stato o della regione, che ne assicura
i requisiti minimi di uniformità, secondo le rispettive competenze, conformemente a quanto previsto dagli articoli
114, 117, sesto comma, e 118 della Costituzione. 5. Il potere normativo è esercitato anche dalle unioni di Comuni,
dalle Comunità montane o isolane. 6. Fino all’adozione dei regolamenti degli enti locali, si applicano le vigenti
norme statali e regionali, fermo restando quanto previsto dal presente articolo”.
2 ““chi fa storia della città dà a vedere, e spesso in modo assai esplicito” di fare “qualcosa di diverso dalla storia
delle comunità, e ciò discende dal punto di vista prescelto, che è, o è sentito come, ideologicamente privilegiato”;
la città, in quanto centro urbano di rilievo e di solito sede di organismi politico-amministrativi tendenzialmente
decisionali o comunque di governo per e su il territorio, resta punto di irradiazione di poteri verso le comunità e
di riferimento per le comunità; ossia luogo di elaborazione di politiche e di scelte che, per il loro peso, potrebbero
determinare in modo inequivocabile i caratteri complessivi di una struttura statuale articolata in un reticolo
di interdipendenze di cui città, comunità, territori costituiscono gli elementi portanti. “Il rinvio ad una accezione
anch’essa ideologicamente privilegiata (ma in realtà solo fuorviante) dello stato è evidente, e mentre per l’età di
mezzo i rischi sono ridotti al minimo da quell’oggetto specico di riessione che è la città-stato, per l’età moderna
le complicazioni paiono accrescersi”... Le comunità, altre dalla città, “sono tali perché ‘minori’ o ‘periferiche’ o ‘rurali’
o ‘di valle’ o ‘di montagna’ o di ‘conne’, ecc.”... In sintesi, nello studio delle comunità si istituisce una molteplicità
di rapporti tra spazi e tempi, che sono sici, politici, giurisdizionali, economici, culturali, e che nella loro sequenza
niscono per conuire ma senza dissolversi, in quella struttura complessiva, ma niente aatto omogenea, che
è lo stato di antico regime” (TOCCI, G. Le comunità in età moderna: problemi storiograci e prospettive
di ricerca. Roma: Carocci, 1997, pp. 24-25). Cfr. anche VARANINI, G.M.. Comuni cittadini e stato regionale:
ricerche sulla Terraferma veneta nel Quattrocento. Verona: Libreria editrice universitaria, 1992; CHITTOLINI,
G. Città, comunità e feudi negli stati dell’Italia centro-settentrionale (secoli XIV-XVI). Milano: Unicopli,
1996; CHIODI, G. Tra la civitas e il comitatus: i suburbi nella dottrina di diritto comune. In: GALLINA, M. Antico.
STORIOGR AFIA GIUR IDICA E AUTONOMIE LO CALI NELL’ITA LIA CONTEM PORANE A
Revis ta Eurolatinoa merica na de Derecho Adm inistrat ivo, Santa Fe, vol. 2, n . 1, p. 119-153, ene./jun. 2015. 121
La storiograa giuridica è parsa subito interessata a recuperare spazio nell’analisi e ne-
ll’indagine dei temi dell’autonomia politico-normativa e nanziaria degli enti locali3, po-
tendo contare su una consolidata tradizione di studi nell’Italia centro-settentrionale,tanto
(cur.). Dal suburbium al faubourg: evoluzione di una realtà urbana. Milano: Edizioni Et, 2000, pp. 225-331;
MARCHETTI, P. De iure nium: Diritto e conni tra tardo medioevo ed età moderna. Milano: Giurè, 2001.
3 Cfr. ASCHERI, M. Introduzione. Gli statuti: un nuovo interesse per una fonte di complessa tipologia. In:
BULGARELLI, G. Pierangeli-S. (cur.). Biblioteca del Senato della Repubblica, Catalogo della raccolta di
statuti, consuetudini, leggi, decreti, ordini e privilegi dei comuni, delle associazioni e degli enti locali
italiani dal medioevo alla ne del secolo XVIII. VII: S. Firenze: La Nuova Italia, 1990, pp. XXXI-XLIX; ASCHERI,
M. Législation italienne du bas moyen âge: le cas de Sienne (ca. 1200-1545). In: BOUSMAR, J.-M. Cauchies-E.
(cur.). Faire bans, edictz et statuz: légiférer dans la ville médiévale. Sources, objects et acteurs de l’activité
législative communale en Occident, ca. 1200-1550. Actes du colloque international (Bruxelles, 17-20 novembre
1999). Bruxelles: Publications des Facultés universitaires Saint-Luis, 2001, pp. 51-83; ASCHERI, M. Statuti e
consuetudini tra storia e storiograa. In: DONDARINI, G.M.; VARANINI, M.Venticelli (cur.). Signori regimi
signorili e statuti nel tardo Medioevo. VII Convegno del Comitato Italiano per gli Studi e le Edizioni delle
Fonti Normative (Ferrara, 5-7 ottobre 2000). Bologna: Pàtron, 2003, pp. 21-31; DANI, A. Usi civici nello Stato
di Siena di età medicea., Bologna: pref. di D. Quaglioni, Monduzzi, 2003; DANI, A. Il processo per danni dati
nello Stato della Chiesa, secoli XVI-XVIII. Bologna: Monduzzi, 2006; MONTORZI, M. Giustizia in contado.
Studi sull’esercizio della giurisdizione nel territorio pontederese e pisano in età moderna. Pisa: Edir,
1997; VIDARI, G.S. Pene. Un ritorno di amma: l’edizione degli statuti comunali. In Studi piemontesi. n. 25. S.l:
s.n., 1996, pp. 327-343; VIDARI, G.S. Pene. Introduzione. Atteggiamenti della storiograa giuridica italiana. In
BULGARELLI, S.; CASAMASSIMA, A.; PIERANGELI, G.(cur.), Biblioteca del Senato della Repubblica, Catalogo
della raccolta di statuti, consuetudini, leggi, decreti, ordini e privilegi dei comuni, delle associazioni
e degli enti locali italiani dal medioevo alla ne del secolo XVIII. VIII: T-U. Firenze: Nuova Italia, 1999, pp.
XI-XCVI; CASANA, P. Gli statuti di Vernante e il diritto locale della Contea di Tenda, Società per gli studi
Storici. Cuneo: Archeologici ed Artistici della provincia di Cuneo, 2000; ROSBOCH, M. Invalidità e statuti
medievali: Pisa, Bologna, Milano, Ivrea. Roma: Fondazione Sergio Mochi Onory per la Storia del diritto italiano,
2003; PIERGIOVANNI, V. Lo statuto: lo specchio normativo delle identità cittadine. In BULGARELLI, S. (cur.).
Biblioteca del Senato della Repubblica, Gli statuti dei comuni e delle corporazioni in Italia nei secoli XIII-
XVI. Catalogo della mostra (8 novembre 1995-8 gennaio 1996). Roma: De Luca, 1995, pp. 13-19; PIERGIOVANNI,
V. Note per la storia degli statuti e delle autonomie locali. In Menestò, E. (cur.). Gli statuti delle città: l’esempio di
Ascoli nel secolo XIV. Atti del Convegno di studio (Ascoli Piceno, 8-9 maggio 1998). Spoleto: Centro Italiano di
Studi sull’Alto Medioevo, 1999, pp. 3-9; SAVELLI, R. Gli statuti della Liguria. Problemi e prospettive di ricerca. In:
Società e Storia, 21. S.l.: s.n, 1999, pp. 3-33; SAVELLI, R. Scrivere lo statuto amministrare la giustizia organizzare
il territorio. In: SAVELLI, R. (cur.). Repertorio degli statuti della Liguria (secc. XII-XVIII). Genova: Società ligure
di Storia Patria, 2003, pp. 3-191; BRACCIA, R. Processi imitativi e circolazione dei testi statutari: il ponente ligure.
In: Studi in onore di Franca De Marini Avonzo. Torino, Giappichelli, 1999, pp. 55-69; BRACCIA, R. Diritto
della città diritto del contado. Autonomie politiche e autonomie normative di un distretto cittadino.
Milano: Giurè, 2004; QUAGLIONI, D. Legislazione statutaria e dottrina degli statuti nell’esperienza politica
tardomedievale. In: Statuti e ricerca storica. Atti del Convegno (Ferentino, 11-13 marzo 1988). Ferentino:
Comune di Ferentino, 1991, pp. 61-75; QUAGLIONI, D. Un bilancio storiograco. In DONDARINI, R.; VARANINI,
G.M.; VENTICELLI, M. (cur.). Signori regimi signorili e statuti, cit., pp. 11-20; SANTARELLI, U. Lo statuto «
“redivivo”. In Archivio storico italiano. 151. S.l.: s.n., 1993, pp. 519-526; SANTARELLI, U. La normativa statutaria
nel quadro dell’esperienza giuridica bassomedievale. In: Diritto generale e diritti particolari nell’esperienza
storica. Atti del Congresso internazionale della Società italiana di storia del diritto (Torino, 19-21
novembre 1998). Roma: Fondazione Sergio Mochi Onory, 2001, pp. 337-350; SBRICCOLI, M. L’interpretazione
dello statuto. Contributo allo studio della funzione dei giuristi nell’età comunale. Milano: Giurè, 1969,
rist. 2002; SBRICCOLI, M. Legislation, Justice and Political Power in Italian Cities, 1200-1400. In: SCHIOPPA,
A. Padoa (cur.). Legislation and Justice. Oxford: Clarendon press, 1997, pp. 37-55; MECCARELLI, M.. Statuti,
“potestas statuendi” e “arbitrium”: la tipicità cittadina nel sistema giuridico medievale. In: MENESTÒ, E. (cur.).
Gli statuti delle città, cit., pp. 89-124; STORCHI, C. Storti. Scritti sugli statuti lombardi. Milano: Giurè, 2007.

To continue reading

Request your trial

VLEX uses login cookies to provide you with a better browsing experience. If you click on 'Accept' or continue browsing this site we consider that you accept our cookie policy. ACCEPT